Il Convento

Il Convento di Ripalimosani con l'annessa chiesa è uno dei più antichi del Molise. Non se ne conoscono con precisione le origini. Le prime notizie risalgono al decimo secolo. Allora era una abbazia benedettina intitolata alla SS. Annunziata. 

Nel tredicesimo secolo il Convento passò ai Celestini, ordine religioso fondato da Pietro da Morrone, che divenne papa con il nome di Pietro Celestino V. Pare che il Convento sia stato aperto dallo stesso S. Pietro Celestino nell'anno 1282 e fosse chiamato in quel tempo con il nome di S. Maria degli Angeli. Dopo la sua morte e la canonizzazione avvenuta nel 1313, il Convento con la Chiesa prese il nome di San Pietro Celestino, nome conservato fino ai nostri giorni. 

Al pian terreno è possibile ammirare il chiostro francescano cinquecentesco con un pozzo al centro. Il chiostro è circondato dai parlatori, dalla sala convegni, dalla biblioteca, dal refettorio e dalla cucina. All'opposto dell'entrata del convento vi è l'accesso alla chiesa, che conserva il portale con lunetta.

La chiesa annessa ha una navata e mezza e con il coro di legno attorno all'altare, che risale al 1646, scolpito tutto a mano da un frate laico francescano; è un gioiello di arte che conserva intatto il suo valore. 

Conserva tracce del più schietto stile romanico abruzzese nella zoccolatura della facciata e nel piccolo bel portale del secolo XIII con vestigi di affreschi nella lunetta (ora del tutto perduti). 

Vi sono due quadri su tela di Scipione Cecere della fine del 1500, che rappresentano S. Maria degli Angeli e la Madonna delle Grazie o di Costantinopoli

Si venera nella chiesa il legno della S. Croce con molte altre reliquie dei santi; vi sono due reliquiari preziosi del Seicento con relativi pannelli raffiguranti i dodici apostoli nella parete esterna, mentre all'interno ci sono fregi di fiori finemente lavorati. Sono della scuola napoletana della fine Cinquecento, inizio Seicento. 

Sulla parete in fondo, al di sopra del coro, vi sono due sculture in legno raffiguranti l'Arcangelo Gabriele e la Vergine Maria. L'Annunciazione attira subito lo sguardo del visitatore, che entra in chiesa, per la finezza delle forme e per la nobiltà delle espressioni.

In questa storica, stupenda struttura trovano ospitalità le attività del progetto MANHU. 


Particolare chiesa

 


Il chiostro